Sono trascorsi venticinque anni dal momento nel quale iniziammo a intrecciare il rapporto fra design e tecnologia, era l’ultimo anno del secolo breve, e quello nel quale stavamo addentrandoci era un territorio ancora poco esplorato: un altro mondo, visto con gli occhi di oggi.

Un percorso intrapreso che ci ha condotto su direttrici inaspettate, alle volte con risultati impredicibili a priori, ma che hanno dato forma alla nostra identità.

Questa nel tempo si è rivelata come un’intersezione fra molteplici linee di ricerca e sperimentazione, un’esperienza che si è costruita un frammento alla volta, attraverso ogni committente, pubblico o privato; ogni singola linea di codice e ogni spazio realizzato o solo immaginato, ogni rapporto personale e professionale stabilito con ogni collaboratore a cui vanno tutti i nostri ringraziamenti.

Abbiamo così distillato un nostro linguaggio specifico che ci identifica e forse ci distingue.

Quello che presentiamo qui è una parte del lavoro degli ultimi anni, ricombinato secondo criteri e associazioni personali, con l’idea di dare solo una traccia dei possibili livelli di lettura dei cinque lustri fin qui percorsi.

Limite a zero da sempre si rapporta con progetti molto eterogenei per dimensione e tipologia, sia in ambito commerciale che culturale, consolidando nel tempo un’esperienza unica e approfondita dalle diverse scale di intervento.

Riconosciuta come una delle realtà pionieristiche del panorama italiano ed internazionale nel settore dell’interaction e media design, è affermata oggi come una realtà primaria dell’exhibition design.

Fra i diversi progetti affrontati, ricordiamo il Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia di Brescia (2023), Galleria d’Italia a Torino (2022), STEP Futurability District a Milano (2022), M9 museo del 900 a Mestre (2018), i quali hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti fra cui ADI Design Index 2023, il Red Dot Design Award 2023, l’European Design Award 2022 e l’IDA Design Award 2022 e 2023.